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Contributi aree interne: cosa sono e come si gestiscono

I contributi aree interne sono un’opportunità per i territori più fragili dello Stivale, per questo vanno rendicontati e monitorati nel modo giusto. Vediamo come.

Mariasole Vadalà

8 Giugno 2021

I contributi aree interne sono delle erogazioni a fondo perduto a sostegno delle micro e medie imprese di comuni situati in contesti marginali e meno popolosi.

Contributi aree interne 2021: il format per richiedere la seconda erogazione è online!

L’impegno per lo sviluppo di questi territori è portato avanti nella Strategia nazionale per le Aree interne (SNAI), coordinata dalla Agenzia per la Coesione territoriale, avviata e governata dai Ministeri responsabili per il coordinamento dei fondi comunitari e per i tre servizi essenziali considerati, d’intesa con le Regioni e in cooperazione con ANCI e UPI.

La SNAI rappresenta un progetto ambizioso di politica place based per contrastare i fenomeni di declino demografico propri delle aree interne del nostro Paese.

Le aree interne sono territori fragili, distanti dai grandi centri principali, che occupano il 60% della superficie italiana. Le aree selezionate dalla SNAI sono 72, coinvolgono 1.077 comuni e circa 2.072.718 abitanti.

I progetti di sviluppo locale a valere su contributi europei e gli interventi di adeguamento e miglioramento dei servizi essenziali finanziati tramite investimenti nazionali mirano a garantire alle comunità locali nuove opportunità di vita e di sviluppo. La marginalità geografica può compromettere l’offerta dei servizi di base quali accesso alle scuole, garanzia di presidi sanitari adeguati, mobilità da e verso le aree interne.

Negli ultimi mesi i riflettori si sono spostati su queste aree grazie ai contributi comuni aree interne per le attività economiche, con la pubblicazione del cosiddetto DPCM aree interne.

Fondo aree interne 2020-2022

Il Fondo sostegno attività economiche aree interne è una grande opportunità non solo per i beneficiari finali ma anche per l’indotto che si va a generare nel Comune assegnatario.

Il DPCM 24 settembre 2020 ha decretato la Ripartizione, termini, modalità di accesso e rendicontazione dei contributi ai comuni delle aree interne, a valere sul Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022. Il fondo aree interne 2020-2022 è un contributo a fondo perduto distribuito ai Comuni marginali e meno popolosi che necessitano di risorse a sostegno dell’economia locale. I Comuni interessati ai contributi aree interne sono 3.101, le risorse disponibili sono 210 milioni di euro, con un coinvolgimento totale di 4.171.667 abitanti.

Attivazione CUP

Il comune assegnatario del fondo a sostegno delle attività economiche aree interne deve attivare un CUP per ogni singola impresa beneficiaria. Il sostegno erogato ad ogni attività economica è identificato dal Codice unico di progetto.

Registrazione dei beneficiari sul RNA

L’iscrizione al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato è obbligatoria e deve essere effettuata per ciascun beneficiario (la documentazione tecnica è consultabile sul portale RNA). La registrazione dei singoli beneficiari sul RNA deve precedere l’atto di concessione del contributo poiché per ogni attività è necessario pubblicare nella delibera il codice COR rilasciato dal sistema. Per procedere alla compilazione rimandiamo al vademecum RNA.

Scadenza contributi aree interne

Riprendendo la FAQ n. 4 possiamo sintetizzare che l’utilizzo delle risorse deve avvenire entro 6 mesi dalla conclusione dell’annualità di erogazione da parte del MEF ai comuni assegnatari. Nella pratica: riferendosi ai contributi aree interne del 2020 erogati dal MEF nel 2021 il comune deve erogare il contributo ricevuto all’impresa beneficiaria entro 6 mesi dalla conclusione del 2021, quindi entro e non oltre il 30/06/2022. Di pari passo ovviamente va il monitoraggio sul SiMon Web.

Economie disponibili e modalità di utilizzo annualità successive

Come chiarito dalla FAQ n. 9 l’erogazione dei contributi aree interne per le annualità successive dipende dal completo utilizzo delle risorse trasmesse in precedenza. Tale utilizzo viene verificato tramite il monitoraggio previsto dall’art. 6 del DPCM 24 settembre 2020. Infatti il monitoraggio dei contributi è obbligatorio e deve essere effettuato attraverso il sistema della Banca dati unitaria presso il MEF, di cui all’art. 1, comma 245 della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

Nell’articolo Indispensabile il corretto monitoraggio dei contributi ai comuni delle aree interne abbiamo dettagliato la procedura.

L’Agenzia per la coesione territoriale effettua controlli a campione sull’utilizzo dei contributi di cui al presente decreto.

Diversi comuni hanno già scelto il nostro servizio di assistenza che prevede attività di:

  • predisposizione bando;
  • registrazione degli aiuti sul RNA;
  • monitoraggio e rendicontazione contributi sul portale SiMon WEB.
Se anche tu vuoi ricevere un preventivo vantaggioso e un supporto di qualità, COMPILA IL FORM oppure contattaci scrivendo a info@pabli.it

Mariasole Vadalà

8 Giugno 2021

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